BAND: Calico Jack
ALBUM: Isla de la muerte
ANNO: 2023
GENERE: Pirate Metal
ETICHETTA: Rockshots Records


Ci ho messo un po’ di tempo (e di riascolti) per decidere che parole usare in questa recensione del nuovo album dei Calico Jack, band che per le tematiche trattate si inserisce in un genere definito “Pirate Metal”. Nonostante sia quasi ovvio il paragone con altre band del genere come gli Alestorm (e no, i Calico Jack non sono il loro plagio scarso) e i Ye Banished Privateers, la band milanese ha un che di personale che li rende diversi.

Isla De La Muerte” si presenta come un full-length molto solido e combattivo, nel quale tutti possono trovare quello che cercano, senza sforzo. I sei musicisti sono riusciti a trovare l’equilibrio tra il lato estremo della loro musica e quello più melodico che viene fuori grazie al violino, creando così un full-length con diverse texture. Le parti più folk sono amplificate dalla parte ritmica delle varie canzoni, una parte che si basa sul thrash metal, ma anche su musica un po’ più pesante, con testi che raccontano vari episodi legati alla pirateria cantati con una voce che spazia tra growl e harsh vocals che a tratti ricorda quella di Tom Angelripper. Tutto questo contribuisce a rendere i 64 minuti di “Isla De La Muerte” quasi aggressivi, ma comunque fruibili anche da parte di coloro che non sono avvezzi al genere. Il full-length si apre con “Broadside Attack”, una canzone che parla di una delle battaglie navali meglio documentate nella storia della pirateria, dove il pirata Olivier La Bouche sconfisse il capitano John Frost, attaccandone la nave nel luglio 1717. Gli ci vollero 12 ore di inseguimento per raggiungere la nave, raggiungendola alle 9 di sera. La nave pirata aveva venti cannoni e un equipaggio di 170 uomini. La nave di Olivier La Bouche sparò una bordata di doppi colpi e pernici, e una raffica di piccoli colpi. La traccia, e di conseguenza l’intero album, iniziano con i veri rumori di Dave che prende il suo violino e respira prima di iniziare a suonare. “Bad Fortune” si presenta come una canzone un po’ diversa dalle altre con delle sonorità molto più heavy metal che ricordano molto i Running Wild. “Antigua” è una canzone cantata in spagnolo con delle sonorità caraibiche che mi hanno fatto pensare, sorridendo, a “Norwegian Reggaeton”. “Three Cheers to the Shanty Man” è invece la traccia un po’ più folkloristica e festaiola del full-length. “Haul Away Joe” è la traccia che presenta un approccio più diretto, quasi punk, e questo aiuta a rendere un po’ più interessante il full-length. L’ultima traccia è “Sandokan”, una canzone da 15:47 minuti che si presenta come una traccia mutevole, con delle percussioni che sembrano voler fare un tributo all’India che rendono la traccia quasi esotica.
Un plauso anche alla cover art creata Sergey Vasnev, che rappresenta un’isola al tramonto con un promontorio a dorma di teschio con degli spuntoni ai lati che si erge su un cimitero di navi. Non un buon augurio per naviganti e marinai, ma comunque una bella copertina.
I Calico Jack si confermano un’ottima band, con varie sfaccettature e sonorità e con la qualità sempre alta, non distrutta dalla lunga durata del full-length, che scorre molto bene e i 64 minuti di durata non risultano pesanti all’ascolto continuo.
Issate le vele e brindate con un ottimo rum e un buon full-length per farlo.

VOTO: 9/10

TRACKLIST:
1. Broadside Attack
2. Isla de la Muerte
3. Bad Fortune
4. Antigua
5. Three Cheers to the Shanty Man
6. Marauder
7. Queen Anne’s Revenge
8. Haul Away Joe
9. Sandokan

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *