Siamo nel backstage del Legend in compagnia degli Aetheris. Tra poco la band romana si esibirà di supporto agli Aephanemer nel loro tour italiano che, oltre a Milano, toccherà in successione anche Roma e Carrara e ci è sembrata senz’altro una buona occasione per fare con loro il punto della situazione, dopo un periodo piuttosto controverso. I diversi cambiamenti recenti, il cambio del nome – da Gravestone a Aetheris – e l’inserimento in formazione del chitarrista Luca Fois e della batterista Gemma Sofia Salvatori sembrano infatti aver stabilizzato definitivamente una situazione intricata che per diversi mesi si è trascinata in maniera un po’ confusionaria. Ma sentiamo direttamente dalla viva voce dei ragazzi, oltre a Luca e Gemma, Gabriele Maschietti, Massimiliano Maax Salvatori, Massimiliano Buffolino e Simona Sandcrow Guerrini le loro sensazioni e le loro aspettative.

Ciao ragazzi, è un vero piacere per me essere qui con voi. Mi pare sia stato un periodo un po’ incasinato dal quale siete usciti molto bene. Mi potete raccontare com’è andata?

Gabriele: Sì, possiamo dire che la situazione era un ingarbugliata, perché dopo l’uscita dell’album Ars Arcana, un paio di anni fa, Marco Borrani, membro fondatore dei Gravestone insieme a Massimiliano Buffolino, ha rotto con noi tutti e ha deciso di proseguire per la sua strada dando vita a una nuova formazione, ma non rinunciando al nome della band. Questo ha comportato il fatto che si sono sovrapposte per diverso tempo due band con lo stesso monicker, i Gravestone appunto, e che per giunta condividevano anche lo stesso batterista, [l’ottimo, ndr] David Folchitto. Insomma, tanti elementi che per un certo periodo hanno sicuramente creato un po’ di confusione. Abbiamo deciso di comune accordo tra di noi, senza polemizzare più di tanto, di uscire da questa impasse e prendere le decisioni che andavano prese. Siamo tutti contenti di queste scelte e la situazione sembra essere quindi essersi finalmente stabilizzata, anche con l’ingresso di Luca e Gemma in formazione.

Riguardo al nome Aetheris, dopo aver ascoltato e soprattutto letto i testi di Ars Arcana, il concept estratto da ‘Gens Arcana’ di Cecilia Randall, mi sembra di poter dire che è proprio l’Etere, il quinto elemento, la quinta essentia che domina sugli altri elementi e intorno al quale ruotano le vicende raccontate nell’album che vi ha ispirato questa scelta. È così?

Luca: Sì, è proprio così!

Gabriele: Effettivamente eravamo alla ricerca di un nome che ci caratterizzasse anche per quello che avevamo costruito insieme e questo nome ci si è sembrato quello più indicato, oltre a trovarci subito d’accordo.

È un nome molto suggestivo e, se posso dire la mia, condivido la scelta, bravi. State già lavorando a pezzi nuovi?

Gabriele: Sì, stiamo gettando le basi per un nuovo lavoro. Non sarà un concept come Ars Arcana, ma ci saranno sicuramente delle cose interessanti. Anzi, posso già dirti che puntiamo a pubblicare un inedito entro la fine dell’anno.

Luca: Sì, stiamo lavorando molto bene insieme, con un’attenzione particolare anche a livello di suoni. Sarà un qualcosa di evolutivo, rispetto al precedente lavoro.

Che già di per sé era un ottimo lavoro dal punto di vista compositivo, molto moderno nello stile. A proposito, vi sentite rientrare nella scena ‘symphonic death metal’, con band affini come ad esempio i Genus Ordinis Dei, o rifuggite l’idea di farvi appioppare questa o quella etichetta?

Massimiliano B.: Direi proprio di no, nel senso che non inseguiamo l’idea di rientrare in un genere particolare. E’ tutto abbastanza aperto, direi che nello scrivere non ci poniamo limiti e tutto prende la sua forma.

In effetti si notano nel vostro stile diverse soluzioni, anche passaggi piuttosto inusuali di chiaro stampo progressive. E mi sembra di poter dire che anche l’utilizzo della voce di Simona, la sua capacità di passare dal growl estremo a elaborate soluzioni operistiche da contralto, vi garantiscono un range di soluzioni piuttosto ampio.

Gabriele: A proposito di questo, non nascondo che ascoltando il provino di Simona, quando dovevamo decidere se prenderla o meno nella band, avevo nutrito qualche perplessità in quanto la voce mi sembrava un po’ troppo cavernosa e la ritenevo poco funzionale. Mi sono dovuto ampiamente ricredere, il lavoro fatto in studio sulle voci è stato davvero pazzesco e anche dal vivo il suo range funziona molto bene.

Simona: Sì, devo dire che il mio lavoro all’interno della band risulta molto naturale, senza forzature, per cui non ho trovato particolari difficoltà a inserirmi. Anche l’elaborazione di alcune linee vocali, apparentemente complesse, rientrano perfettamente in questo attitudine. Nello stile compositivo cerchiamo questa spontaneità, così è vero che ci sono spunti progressive e parti più strutturate, ma in generale cerchiamo di mantenere un approccio piuttosto diretto.

Con l’ingresso definitivo di Gemma avete poi risolto la questione del batterista. Com’è andata con lei? Oltrettutto, lei è di Rimini mentre voi siete a Roma, come vi regolate con le prove, ecc?

Gabriele: Con Gemma la cosa è stata molto divertente. Il provino che ci aveva inviato, ci aveva convinto però, per la prima prova, non sapendo bene in quanto tempo avremmo sistemato le cose, avevamo prenotato la sala prove per 5 ore. Dopo 45 minuti avevamo la setlist pronta! Non abbiamo bisogno di provare tutte le settimane, solo in prossimità di impegni importanti. Vorremmo però anche aggiornare appunto la setlist con qualche nuovo pezzo e stiamo lavorando in quella direzione.

Gemma: Mi sono trovata bene fin dall’inizio con la band e volevo ringraziare David Folchitto che oltre a essere un batterista fantastico, si è rivelato prodigo di consigli!

Che mi dici della recente esperienza in Albania? Avete suonato a Tirana nell’ambito del Balkan Metal Meeting. Com’è andata?

Gemma: E’ stata la mia prima esperienza all’estero ed è andata davvero molto bene! Bella atmosfera, mi sono divertita molto.

Gabriele: Un’esperienza molto positiva che ci ha consentito anche di conoscere il promoter del posto, Božo Pardovicki, che ci ha fissato delle date come headliner nell’ambito del Balkan Metal Meeting a Sofia in Bulgaria a giugno e poi altre date per settembre/ottobre

Va bene, ragazzi. Grazie mille per questa piacevole chiacchierata e per il vostro tempo. Scaldate i motori che tra un po’ tocca a voi! Stay Metal! Stay Aetheris!

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