Ci si poteva fare scappare un concerto dei Destruction in Germania? Assolutamente no, soprattutto se la band tedesca sta celebrando il suo quarantesimo anniversario in quello che potrebbe essere il tour thrash metal dell’anno. Ad accompagnare Schmier e Soci infatti ci sono le leggende del thrash made in U.S.A. Whiplash, gli heavy metallers svedesi Enforcer e i thrash spagnoli Crisix. Ed è proprio la band di Barcellona ad aprire le danze della serata che si è tenuta a inizio novembre al Matrix di Bochum.

CRISIX

Nonostante il locale sia lontano dall’essere pieno, i Crisix salgono sul palco carichissimi e senza troppi fronzoli aprono le danze con la loro miscela di thrash e punk che tanto ricorda D.R.I. e Municipal Waste. Il tempo a disposizione del gruppo Iberico è limitato essendo in apertura, quindi i Nostri suonano senza troppi fronzoli e nel giro di un paio di pezzi si apre anche il pit come da tradizione. Dopo una “Full HD” che non fa prigionieri, i Crisix si concedono un medley con tre cover, “Hit The Lights“, “Walk” e “Antisocial” e per suonarle decidono di scambiarsi tutti gli strumenti. Il concerto si chiude con “Ultra Thrash” durante la quale uno dei due chitarristi decide di scendere tra il pubblico e suonare in mezzo al circle pit. I Crisix salutano i presenti e se ne vanno tra gli applausi di un pubblico già molto caldo.

Setlist:

  1. W.N.M. United
  2. Macarena Mosh
  3. Leech Breeder
  4. G.M.M. (The Great Motherfucker)
  5. Full HD
  6. Hit The Lights/Walk/Antisocial
  7. Ultra Thrash

ENFORCER

Davanti a un pubblico più numeroso, tocca agli svedesi Enforcer salire sul palco e, fin da subito si respira un atmosfera squisitamente old school. I Nostri sembrano usciti direttamente dagli anni 80 e tra luci blu e dei banner con scritto “Heavy Metal” risulta difficile non pensare ai vari Saxon, Judas Priest ed Helloween. Il concerto si apre con “Destroyer” e ci mostra una band rodata con mosse studiate che sa come tenere il palco. Il pubblico apprezza e si scatena subito in un headbanging che accompagnerà la maggior parte del concerto. A metà concerto, come da cliché ecco arrivare anche la ballad intitolata “Nostalgia“, durante la quale si accendono accendini e torce dei telefoni. Il pezzo dovrebbe far rinfiatare il pubblico, ma invece spezza l’esibizione e risulta abbastanza fuori luogo. Fortunatamente i ritmi si alzano nuovamente con “Mesmerized By Fire” e le sue ritmiche speed metal. Il concerto degli Enforcer scorre dritto e senza fronzoli nel complesso e si arriva velocemente alla fine con la diretta “Midnight Fire” che permette al gruppo svedese di congedarsi tra gli applausi dei presenti.

Setlist:

  1. Destroyer
  2. Undying Evil
  3. From Beyond
  4. Coming Alive
  5. Zenith Of The Black Sun
  6. Nostalgia
  7. Mesmerized By Fire
  8. Live For The Night
  9. Take Me Out Of This Nightmare
  10. Midnight Fire

WHIPLASH

Dopo un rapido cambio palco è il momento di un appuntamento con la storia con i Whiplash. La band americana capitanata da Tony Portaro infatti è attiva fin dal 1984 e il suo primo Lp “Power And Pain” è tutt’ora un album chiave per gli amanti del thrash/speed metal d’Oltreoceano. La band non passa spesso per l’Europa, quindi il concerto è senza dubbio un’occasione ghiotta per gli amanti di certe sonorità. Il concerto dei Nostri scorre via liscio al netto di qualche problema di suoni che Portaro segnala più volte durante i primi brani. Il pubblico si lascia coinvolgere dalle rasoiate speed metal dei Whiplash, ed ecco che vengono quindi proposti classici come “Walk The Plank“, “Stage Dive” e “Insult To Injury“, dove i presenti si scatenano senza farsi pregare. Portaro alterna le parti vocali con il bassista Will Winton, il tutto rende l’esibizione più coesa e incisiva. Il tempo a disposizione della band del New Jersey scorre rapidamente e si arriva presto ai saluti finali affidati a “Spit On Your Grave” e “Power Thrashing Death” accolte con gioia dai presenti che danno fondo alle loro riserve di energia.

Setlist:

  1. Last Man Alive
  2. Killing On Monroe Street
  3. The Burning Of Atlanta
  4. Insult To Injury
  5. Sword Meet Skull, Skull Meet Sword
  6. Walk The Plank
  7. Stage Dive
  8. Nailed To The Cross
  9. Red Bomb
  10. Spit On Your Grave
  11. Power Thrashing Death

DESTRUCTION

Dopo un altro cambio palco veloce, tocca ai tedeschi Destruction salire sul palco. Dopo l’uscita dello storico chitarrista Mike Sifringer e la pubblicazione dell’acclamato “Diabolical”, la band ha deciso di rimboccarsi le maniche e di imbarcarsi in un tour per festeggiare il quarantesimo anniversario, a dimostrazione del fatto che Schmier e soci non hanno voglia di fermarsi. Il concerto si apre con “Curse The Gods” che manda subito in visibilio i presenti e mette in mostra una band carica e pronta a non fare prigionieri. Schmier e soci non vogliono fare prigionieri, ed ecco che quindi in sequenza si susseguono “Death Trap“, “Nailed To The Cross” e “Mad Butcher“, tutte accolte con gioia dal pubblico e suonate alla perfezione dal gruppo tedesco. Le interazioni con il pubblico sono ridotte al minimo indispensabile, qualche ringraziamento di rito, ma lo scopo del concerto è suonare quanti più pezzi possibili, quindi anche le pause diventano occasioni per assoli di batteria e chitarra. Il concerto prosegue dritto senza intoppi, la band pesca moltissimo dai primi lavori degli anni ’80 e qualcosa da inizio 2000. Solamente la titletrack dell’ultimo disco, “Diabolical”, viene suonata a rappresentazione del periodo contemporaneo. Essendo un tour celebrativo della carriera della band è un peccato che tutto quanto proposto dopo “The Antichrist” sia stato skippato, tuttavia la cosa non sembra toccare il pubblico, che non appena partono pezzi come “Tormentor” o “Antichrist” impazzisce. Il concerto si chiude con “Thrash ‘Til Death”, vero e proprio mantra dei Destruction come sottolineato anche da Schmier stesso mentre introduce il brano. Avevo già visto i Destruction all’aperto, ma bisogna dire che in un locale al chiuso i Nostri rendono molto di più e riescono a essere più incisivi, inoltre la formazione con due chitarre riesce a dare molta più grinta ai pezzi. La speranza ora è di rivederli presto, in quanto i Destruction con questa serata hanno dimostrato di avere ancora molta benzina nel serbatoio.

Setlist:

  1. Curse The Gods
  2. Death Trap
  3. Nailed To The Cross
  4. Mad Butcher
  5. Life Without Sense
  6. Release From Agony
  7. Antichrist
  8. Thrash Attack
  9. Eternal Ban
  10. The Butcher Strikes Back
  11. Tormentor
  12. Bestial Invasion
  13. Diabolical
  14. Total Desaster
  15. Thrash ‘Til Death

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