‘Reader Of The Runes – Luna’, terzo capitolo della trilogia di questo concept album, è di prossima uscita e ne abbiamo approfittato per scambiare due parole con Damna (voce) ed Aydan (chitarra) riguardo il loro nuovo lavoro, il tour e qualche curiosità sulla band.

‘Reader Of The Runes – Luna’ è di prossima uscita – 11 Aprile – cosa potete dirci sulla terza, ed ultima, parte del vostro concept album? 
Damna: “È il disco che chiude la trilogia dedicata a questa lunga e complessa storia. Qui tutto viene rivelato: dal legame che unisce i personaggi fra loro, al tragico evento che ha spinto il Lettore Delle Rune a intraprendere il suo viaggio verso la più totale oscurità, come narrato nei primi due capitoli. Il disco ha quindi due anime: la prima più leggera e spensierata, ci porta al passato dei personaggi, quando erano tutti dei ragazzini, spogli del fardello dell’età adulta; la seconda, tragica, triste e melanconica ci conduce al momento cruciale, un’esplosione di dolore capace di trasformare tutto e di dare vita a una malvagità senza precedenti destinata a segnare profondamente il destino di tutti”.

La prima parte della storia ‘Reader Of The Runes – Divination’ era molto epica, la seconda parte ‘Reader Of The Runes – Rapture’ aveva invece atmosfere più cupe, cosa dobbiamo aspettarci dalla terza parte ‘Luna’? 
Aydan: “Le atmosfere ed il mood delle canzoni dovevano inevitabilmente camminare passo a passo con la narrativa della storia. Per questo i tre album hanno atmosfere ricollegabili ma con sfumature diverse. Per esempio il secondo album ‘Rapture’ è il picco della parte sanguinosa e violenta della storia, dove il destino dei personaggi, così come divinato dal Lettore Delle Rune, giunge al finale funesto. Di conseguenza la parte musicale del secondo capitolo è molto più oscura, heavy e violenta.
Per quanto riguardo ‘Luna’ lo definirei il capitolo più vario, perché include brani molto più vicini al sound dei nostri primi album, con tante influenze folk e sognanti, ma anche quelli più malinconici e romantici del lotto. Inoltre è l’album più veloce e ricco di doppia cassa dei tre”.

Com’è nata l’idea di creare un concept album così complesso, diviso in tre parti? 
Damna: “È tutto nato in modo molto spontaneo e naturale. Come facciamo spesso durante i viaggi, Aydan ed io, durante un lungo volo verso il Sud America, abbiamo iniziato a discutere del disco che stavamo iniziando a scrivere, il successore di ‘Secrets of the Magick Grimoire’. Tra le altre cose, abbiamo nuovamente fantasticatosull’idea di realizzare un concept album, una cosa che abbiamo sempre desiderato concretizzare ispirati da sempre da dischi come ‘Abigail’ o ‘Them’ di King Diamond, ‘The Crimson Idol’ degli W.A.S.P., ‘Streets’ dei Savatage o ‘Blood on Ice’ dei Bathory, ma che non siamo mai riusciti a finalizzare. È così nata un’idea che abbiamo allevato e nutrito a quattro mani e che ha necessitato di più di un album per essere sviluppata in tutta la sua profondità. È una storia che ha molti livelli, si sviluppa in diverse linee temporali e i fili che legano i personaggi fra loro sono sottili e intricati. Non sarebbe stato possibile affrontare tutto questo in un solo album”.

È stato difficile mettere insieme e far filare una storia così lunga? 
Aydan: “La cosa complessa è stata scrivere ogni canzone pensando alle atmosfere della storia, cercando di descrivere in musica la parte del racconto. Ogni canzone doveva in qualche modo essere lo specchio del narrato e questo ovviamente ci ha obbligato a scrivere i brani cercando di descrivere le atmosfere e creare una tracklist che potesse seguire lo svolgersi delle vicende. Quando abbiamo cominciato il progetto probabilmente non ci saremmo aspettati di trovarci di fronte ad un lavoro così impegnativo. Ricordo che stiamo lavorando su questo progetto incessantemente da 6 anni”.

Le vostre “Elvenlegions” sono molto fedeli, che riscontro avete avuto dall’uscita dei primi tre nuovi singoli? Come pensate che sarà accolta questa vostra ultima fatica in studio dai fans?
Damna: “La cosa che ci ha più fatto piacere è sentire che a molti dei nostri fans queste canzoni hanno ricordato il nostro materiale degli esordi. In tanti hanno citato ‘Heathenreel’ e credo anch’io che in qualche modo queste composizioni si avvicinino davvero al nostro album di debutto, se non altro nello spirito. Credo che scavando nel passato dei personaggi che abitano la storia che stiamo narrando, abbiamo in qualche modo aperto un varco, ricollegandoci al nostro di passato, a quando anche noi eravamo più giovani e il nostro approccio al songwriting era totalmente libero”.

Se doveste scegliere un brano dal vostro nuovo lavoro ‘Reader Of Runes – Luna’ per rappresentare al meglio il sound in questo album, quale sarebbe? E perché? 
Aydan: “Direi che il brano finale ‘Reader of the Runes – Book II’ possa rappresentare in toto non solo il sound di quest’album ma dell’intera trilogia. Il brano infatti non conclude solamente ‘Luna’ ma è l’epico finale di tutto il concept, quindi abbiamo voluto condensare tutte le caratteristiche della trilogia, dalle partiture acustiche alle melodie folk, dalle parti più oscure ai blastbeat”.

Per quanto riguarda i live in patria sarete headliner di un paio di festival (Isola Rock, Insubria) e presenti anche al MetalItalia; oltre poi ai festival in Europa, avete in programma altre date in Italia per il 2025? 
Damna: “Abbiamo in programma diversi festival Europei tra cui Summer Breeze, Into The Grave, Metal Fest (CZ), Leyendas Del Rock ed altri. Per quanto riguarda l’Italia, oltre a quelli che citi, siamo in trattativa con qualche altro festival. A breve dovremmo avere qualche notizia a riguardo. Tenete d’occhio il nostro sito e le nostre pagine”.

Parlando ancora di tour, siete reduci dal Paganfest assieme a band come Alestorm ed Ensiferum, siete soddisfatti di come sono andate queste date? 
Aydan: “Il PAGANFEST è stato un festival di riferimento per la scena folk/pagan per un lungo periodo, ma non andava più in scena da nove anni, quindi la riuscita del tour non era assicurata, soprattutto per il fatto che non è tuttora chiaro quale sia la salute della scena. Ma i risultati sono stati anche oltre le aspettative, con gran parte delle date Sold Out, o comunque sempre piene, e l’entusiasmo del pubblico, è stata eccellente ogni singola sera. Non possiamo che essere quindi soddisfatti di essere stati scelti tra le band che potessero rappresentare il ritorno della scena sui grandi palchi”.

Abbiamo notato che ad ognuno di voi è associata una runa, com’è avvenuta la scelta per voi? 
Damna: “Per noi è importante estendere la nostra musica in ogni modo possibile. Dall’artwork, al vestiario, al corpse painting, alle foto, al palco. Crediamo sia di vitale importanza fare sì che tutto ciò che facciamo aiuti i nostri ascoltatori a entrare nel nostro mondo e sentirsi parte di qualcosa che trascende il semplice ascolto delle canzoni, o il fugace divertimento di un concerto. È quindi anche con questa idea delle rune che abbiamo esteso il concept della trilogia, una sorta di meta-narrazione, un’esperienza più immersiva”.

Volete dire qualcosa alle vostre Elvenlegions?
Aydan: “Spero che l’album possa essere accolto come il giusto finale di un progetto così imponente, che possa essere apprezzato e che porti anche a riascoltare l’intera trilogia come un unico grande lavoro. In un’epoca in cui l’attenzione media dell’ascoltare pare non superi i due minuti, e sia addirittura in diminuzione, è probabilmente un suicidio commerciale pensare non solo ad un concept album, in cui è necessario ascoltare la musica insieme ai testi per poter comprendere il perché di determinate scelte, ma addirittura un lavoro che si prolunga per tre album. Questo mi porta a pensare però che i nostri fans siano ascoltatori molto più attenti e preparati della media e che saranno in grado di apprezzare un progetto così complesso”.

Salutiamo così gli Elvenking, ringraziandoli per la splendida chiacchierata, in attesa di ascoltare questa parte finale e goderci live i brani più iconici del presente e del passato della band, in una delle tante occasioni future di cui ci hanno parlato.

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