Comunicato stampa Spin Go!
Dopo otto anni di pausa, i Propagandhi di Manitoba, Canada, annunciano oggi il loro ottavo album in studio At Peace, in uscita il 2 maggio via Epitaph Records.
“Parlando per me stesso, questo disco potrebbe essere un’istantanea di me che decido se vivere il resto della mia vita come Eckhart Tolle o come Ted Kaczynski”, ride il chitarrista e cantante Chris Hannah. Alla maniera dei Propagandhi, At Peace è musica intelligente per tempi pericolosi. I portabandiera in continua evoluzione del punk politico hanno combattuto attivamente contro i confini musicali e il conservatorismo bro-punk, promuovendo un messaggio di antifascismo fin dal 1986. Distillando il loro DNA di riff a rotta di collo, etica hardcore e coscienza radicale, il loro messaggio rimane vitale e volatile come sempre. Guardate il lyric video animato del singolo principale e della title track qui sotto:
“Tutto ciò di cui canto deriva ancora dall’essere la stessa persona che scrisse e cantò il nostro primo disco ‘How to Clean Everything’ nel 1993”, ricorda Hannah, ricordando le origini skate-thrash e sferzanti della band. “Ma quello che mettiamo nelle canzoni ora, probabilmente riflette più disperazione rispetto a 30 anni fa, quando avevamo prospettive simili, ma con fili di speranza e ingenuità. Ora è il terrore esistenziale di trovare una vita degna di essere vissuta in questa società completamente fallita”.
Non c’è dubbio che nel loro primo album dopo otto anni, il loro attivismo sociale in prima linea sia stato soppiantato da un senso di riflessione più profondo. Quasi un decennio dopo, i membri dei Propagandhi hanno molte cose a cui pensare. “Non siamo certo una band che risponde bene a chi ci dice che dobbiamo pubblicare qualcosa”, continua il frontman. “Questo succede quando abbiamo qualcosa di cui parlare – e questo è sicuramente il momento giusto”.
Prima uscita dopo Victory Lap del 2017, At Peace è stato forgiato durante l’infausto clima politico dei mesi precedenti l’ascesa al potere dell’“imperatore” Trump. Scritto poco prima della proposta dell’oligarca americano di far diventare il paese natale dei Propagandhi il 51° Stato degli Stati Uniti, è stato poi mixato da Jason Livermore (Rise Against, Hot Water Music) ai Blasting Room Studios nel dicembre 2024. Questa raccolta di canzoni poetiche e polemiche cattura le ansie e le agitazioni dei quattro membri della band, offrendo un ritratto potente e toccante dell’incertezza.
Anche se nel suo nucleo, At Peace è l’appello dei Propagandhi alla speranza contro la disperazione. “Vent’anni fa avevamo la sensazione che le cose fossero fottute, ma che ci potesse essere una mobilitazione di massa delle persone contro l’oligarchia, la classe miliardaria”, dice Chris. “Non credo che questo esista più nella nostra musica e non credo che la mobilitazione sia imminente. Spero di essere smentito”.